CONTO TERMICO 2.0: PER SAPERNE DI PIÙ
Il Conto Termico è un incentivo statale che promuove gli interventi di efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. Consiste in bonus economici fino al 65% della spesa sostenuta: la percentuale del rimborso dipende dalla zona climatica e dall’efficienza energetica dell’impianto che sarà installato.
Lo Stato italiano mette a disposizione 900 milioni di euro all’anno, gestiti dal GSE (Gestore Servizi Energetici): 200 di questi sono destinati alle Pubbliche Amministrazioni, gli altri 700 finanziano gli interventi di soggetti privati e imprese. Gli incentivi sono regolati da contratti di diritto privato tra il GSE e il Soggetto Responsabile; il pagamento avviene tramite bonifico bancario entro i 30 giorni successivi al bimestre in cui ricade la sottoscrizione della domanda, quindi in massimo 2-3 mesi dalla richiesta. Se l’importo dell’agevolazione non supera i 5.000 € il pagamento è in un’unica rata, altrimenti viene spalmato in rate annuali costanti per un massimo di 5 anni.
Ma vediamo quali sono gli interventi incentivabili per le vostre proprietà.
Si può usufruire del Conto Termico per gli interventi in edifici esistenti (o parti di edifici, unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, serre e fabbricati rurali) di:
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale alimentati a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio, con i seguenti generatori di calore:
- pompe di calore, elettriche o a gas, anche combinati per l’acqua calda sanitaria;
- generatori a biomassa: caldaie a pellet, stufe a pellet, termocamini a legna;
- sistemi ibridi a pompa di calore;
- installazione di impianti solari termici: pannelli per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione della caldaia, anche abbinati a sistemi di solar cooling;
- sostituzione di scaldabagni elettrici con pompe di calore scaldacqua.
Attenzione però: l’incentivo è previsto solo in caso di sostituzione, quindi deve avvenire la rimozione del vecchio sistema di riscaldamento (stufa o caminetto a biomassa, generatore a gasolio, olio combustibile o carbone) e il rilascio del relativo certificato di avvenuto smaltimento. Inoltre, il nuovo generatore deve avere un’efficienza minima e una potenza che non superi il 10% rispetto a quello sostituito.
Grazie al Conto Termico è dunque possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo in tal modo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta.